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Appunti di viaggio sulle orme di Marco Polo – ciclo d’incontri

Dal primo ottobre al 19 novembre il MAS in collaborazione con il Centro di Cultura Italia – Asia presenta un ciclo d’incontri dal titolo Appunti di viaggio sulle orme di Marco Polo. Gli incontri si terranno al martedì alle 18.30 secondo il calendario seguente.

Programma:

1° ottobre: Le terre di Gog e Magog prima di Marco Polo (1275)

Relatore: Gian Luca Bonora

Questa prima serata è dedicata alle prime conoscenze geografiche e culturali e testimonianze di contatti tra l’Europa mediterranea e il mondo dell’Asia Centrale e della Cina. Il punto d’avvio della discussione sono le relazioni diplomatiche tra mondo romano e cinese che iniziarono in modo indiretto con l’apertura della cosiddetta Via della Seta nel II secolo a.C. Tra i primi a muoversi verso l’Oriente, insieme ai mercanti, furono i missionari che, incoraggiati dalla politica di tolleranza religiosa dei Mongoli , si recarono in Mongolia, per via continentale, tentando di diffondervi la religione cristiana. Il più importante tra questi religiosi che, spinto dalla fede percorse migliaia di chilometri in un continente quasi sconosciuto che si presumeva abitato da mostri quali Gog e Magog, fu il francescano Giovanni da Pian del Carpine. Partito da Lione nella primavera del 1245, giunse nell’estate dell’anno successivo a Ulan Bathor, sede del Gran Khan della Mongolia. L’opera che il missionario scrisse, Historia Mongolarum, può essere considerata, nonostante le imprecisioni e il tono a volte fiabesco, la prima fonte di informazione su terre sconosciute di cui dispone l’Occidente. Un altro missionario-esploratore fu Guglielmo di Rubruck, anch’egli francescano, recatosi in Mongolia per diffondervi il cristianesimo, ma senza successo; egli raccontò il suo viaggio nell’Itinerarium, una relazione precisa e realistica, assai più di quella di fra Giovanni, che rappresenta una fonte importante per ricostruire la storia dei Mongoli. Merita menzione anche Giovanni da Montecorvino (1246-1328), francescano, che diffuse il cristianesimo in Cina molti secoli prima dell’arrivo dei Gesuiti, diventando il primo arcivescovo di Pechino. Da ultimo, vorrei menzionare Giacobbe d’Ancona che giunse a Zaitun nel 1271, quindi quattro anni prima che Marco Polo raggiungesse Xanadu. Il suo manoscritto, trovato circa 30 anni fa e pubblicato in inglese con il titolo “City of Light”, è ancora oggi oggetto di lunghe e animate discussioni.


15 ottobre: “E per tutta quella contrada non s’arde altro che olio” Marco Polo e l’Azerbaijan

Relatore: Stefano Caldirola

Nella letteratura occidentale Marco Polo è il primo in assoluto a menzionare il petrolio e gli usi che ne venivano fatti nel Medio Evo. In un brano del Milione scrisse che a nord del monte su cui si trovava l’arca di Noé, ovvero l’Ararat nell’attuale Turchia orientale, vi era una regione chiamata Giorgens, l’attuale Georgia che nel XIII secolo aveva vissuto una stagione di splendore e di influenza politica sull’intera regione a sud del Caucaso. La particolarità di questa regione era l’esistenza di una fontana che buttava una grande quantità di uno strano olio, non buono da mangiare ma ottimo da ardere. Il resoconto di Marco Polo non dà indicazioni geografiche precise ma gli storici tendono ad identificare il luogo in cui sorgeva questa miracolosa fontana con la regione dell’attuale capitale dell’Azerbaijan, Baku. In particolare è probabile che la fontana di cui parla Marco Polo fosse situata nella penisola di Apšeron, una lingua di terra di circa 60 km a nord di Baku nota per i suoi pozzi di petrolio che pescano a profondità molto ridotte e per i suoi luoghi di culto zoroastriani in cui il fuoco ardeva da solo miracolosamente, a causa di alcune fughe di gas provenienti da spaccature nelle rocce. Proprio in questa penisola a partire dagli anni Settanta del XIX secolo si sviluppò una tra le prime industrie petrolifere mondiali. Per alcuni decenni Baku divenne il più importante centro di produzione petrolifera non solo dell’impero zarista ma del mondo intero, tanto da richiamare imprenditori e commercianti da regioni anche molto lontane (come, ad esempio, la famiglia svedese Nobel che deve le sue iniziali fortune proprio al petrolio azero). Molte cose sono cambiate da allora, eppure ancora oggi come nel Medio Evo la regione costiera azera del Mar Caspio ha un’economia fortemente basata sulla produzione dell’olio da ardere di cui parla Marco Polo.


29 ottobre: Samarcanda e la Via della Seta ai tempi di Marco Polo

Relatore: S. Martellini

Una panoramica archeo-storica di Samarcanda al tempo di Marco Polo, anche se è un periodo intermedio tra la distruzione della città da parte dei Mongoli e la rinascita del periodo Timuride. Poi mi legherei alle parole dello stesso MP sui saraceni e i cristiani, approfondendo il tema (e la presenza) del cristianesimo a Samarcanda e in Asia Centrale dalle origini ai giorni nostri. Sospesa tra i traffici commerciali lungo la Via della Seta, le gesta militari di Alessandro Magno, Gengis Khan e Tamerlano, la rigidità dell’urbanistica sovietica, e l’attuale apertura verso il mondo occidentale, Samarcanda è indubbiamente una delle città più affascinanti dell’Asia Centrale.


5 novembre: De la provincia de Mien: le guglie d’oro di Bagan

Relatore: Marilia Albanese

Nel capitolo XLII del Milione Marco Polo racconta con toni epici lo scontro fra le armate mongole e Narathihapate, ultimo sovrano di Mien (attuale Bagan), splendida città dalle guglie d’oro e d’argento coronate da tintinnanti campanellini, che fu capitale di uno dei più grandi regni dell’Indocina. Cosa è rimasto di tanta gloria? La Birmania, oggi Myanmar, si trova ad affrontare altri pericolosi nemici che non vengono da lontano, ma sono dentro i suoi confini.


19 novembre: Lo yoga al tempo di Marco Polo

Relatore: Gemma D’Alessandro

Percorrendo le tappe del racconto di Marco sulle «meraviglie» dell’India, ci soffermiamo sulla descrizione degli yogin, una delle prime testimonianze europee sulla presenza di pratiche yoga In India. 
La conferenza esplora le pratiche yoga del tempo, leggendo le osservazioni del viaggiatore alla luce di quanto sappiamo oggi dalla storia dello yoga. Pur essendo presente sin dall’antichità nei luoghi del subcontinente indiano, lo yoga è in un momento ricco di trasformazioni e si manifesta in molteplici approcci. Che cosa hanno in comune questi approcci e quale collegamento si può tracciare, se si può, con lo yoga moderno?

Tutti gli incontri saranno nella sala degli Arazzi del MAS Museo d’Arte e Scienza in via Quintino Sella 4 a Milano alle ore 18.30

Ingresso: intero 8 euro, 5 euro per Tesserati Abbonamento Musei, gratuito per soci Italia Asia

Contatti e prenotazioni: info@museoartescienza.com

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