Inaugurazione della mostra giovedì 15 dicembre ore 18.30
Viaggio artistico nell’identità femminile.
Una galleria di 100 ritratti che esplorano le infinite sfaccettature dell’essere donna nelle culture non globalizzate. Celebrando la bellezza, l’originalità e i valori profondi che le donne custodiscono, spesso al prezzo di grandi sofferenze. Un universo sospeso, che la globalizzazione rischia di far esplodere.
Anna Alberghina, fotografa globetrotter, viaggia da 40 anni alla ricerca di popoli “intatti” per conservarne una traccia che li sottragga all’oblio. Dal 15 dicembre al 31 gennaio 2023 i suoi scatti di splendide figure femminili saranno esposti al MAS di Milano, in una mostra realizzata in collaborazione con Associazione Donne Vive e la Magenes Editoriale– a cui si deve anche il catalogo, nelle librerie dal 25 novembre.
La mostra sarà animata durante il mese di gennaio da Quarto Bivio Lab, un’associazione culturale che presenta il progetto teatrale In Controluce – Ritratti di donne dal Mito greco.
Il primo spettacolo:
MEDUSA e CASSANDRA – I TERRIBILI DONI DEL DIO farà da conclusione alla serata d’inaugurazione il 15 dicembre.
La mostra:
Dalle donne Aftar della Dancalia (tra Etiopia, Eritrea e Gibuti), alle eredi dei Maya che vivono nella Sierra de los Cuchumatanes, in Guatemala; dalle ragazze Rabari nei villaggi del Gujarat, il distretto più occidentale dell’India, ai visi orientali delle donne di etnia Miao, nello Yunnan, una regione della Cina il cui nome significa “a Sud delle nuvole”.
È un viaggio attraverso volti, occhi, pitture corporee, monili, tradizioni perse nella notte dei tempi quello proposto dai ritratti di Anna Alberghina, fotografa torinese che da 40 anni racconta con i suoi scatti i popoli “intatti”, custodi delle proprie tradizioni ancestrali, oggi sempre più minacciate dalla globalizzazione. È anche un viaggio attraverso la bellezza che ci insegna le infinite sfaccettature dell’identità femminile.
Cento ritratti di “Donne in bilico” con le loro speranze, la loro fierezza, custodi spesso a prezzo di non poche sofferenze di una cultura rimasta sospesa, capace di mostrarci quello che abbiamo guadagnato, ma anche e forse soprattutto “tutto ciò che abbiamo perduto”.
Le fotografie e il libro Donne in Bilico sono in vendita per sostenere i progetti dell’Associazione Donne Vive e per aiutare a veicolare il messaggio sociale contenuto nelle opere e nella mostra nel mondo. Ulteriore opportunità, nel periodo natalizio, offriranno la giusta occasione per pensare a un regalo prezioso e originale, nel segno di una bellezza da difendere. Per viaggiare con la fantasia e il cuore.
Sostenitori del progetto:
La donna nelle culture non globalizzate
L’autrice scrive: “Se scegliamo di non guardare al mondo soltanto attraverso la lente delle guerre, delle carestie e delle emergenze umanitarie, ci verrà svelato un universo di impareggiabile bellezza che imprimerà in noi una traccia indelebile.
Spinta da una forza interiore, viaggio alla ricerca di popoli intatti di cui desidero conservare una traccia per salvarli dall’anonimato o, peggio, dall’oblio.
Il mio sguardo non cerca la violenza, le sofferenze o le guerre ma si concentra sulla bellezza. Celebrando la bellezza e l’originalità di queste comunità legate a tradizioni ancestrali, mi ripropongo di sensibilizzare la nostra società ad un problema che sembra ignorare: se continueremo ad esportare in modo cieco e protervo i nostri modelli, l’eredità di queste culture scomparirà per sempre. Nel tentativo di adeguarsi alla modernità, questi popoli dismettono i loro costumi tradizionali, i loro gioielli, i loro simboli; rinunciano alle pitture corporee, misteriosi messaggi di cui i loro corpi sono depositari. Proprio coloro che noi consideriamo “selvaggi” possono, invece, trasmetterci valori che noi abbiamo perduto. Possono darci lezioni di speranza, di ottimismo, di coraggio, di solidarietà, di amicizia. Se scompaiono, muore con loro anche una parte di noi. Troppo spesso dimentichiamo che la perdita dell’identità culturale è un fenomeno assai più grave della mancanza di cibo e scuole. Per molti gruppi etnici equivale al desiderio di lasciarsi morire.
Sono proprio le donne le più tenaci custodi della tradizione. Da tempo immemorabile esse hanno curato la loro bellezza, spesso a prezzo di sofferenze e sacrifici dettati da canoni per noi incomprensibili. Affacciarmi al loro mondo è stato per me un privilegio raro che mi ha resa consapevole di ciò che ho guadagnato ma soprattutto di ciò che ho perduto.
Attraverso 100 ritratti di donne di tutto il mondo desidero diffondere questo messaggio.“
Anna Alberghina
E’ nata a Torino nel 1960 dove vive. Laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Chirurgia d’Urgenza ed Anestesia e Rianimazione, ha esercitato, per tutta la durata della sua vita lavorativa, presso l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino in qualità di Medico Anestesista.
Nonostante l’impegno professionale, ha coltivato continuativamente le sue numerose passioni: le lingue straniere, il viaggio, l’etnografia e le arti primitive. Parla correntemente francese, inglese e spagnolo. Da anni si dedica al fotoreportage di viaggio. Il suo stile fotografico è caratterizzato da una predilezione per il ritratto con particolare attenzione all’universo femminile. Collabora con numerose associazioni culturali e riviste di viaggio con immagini e articoli riguardanti la vita e la cultura di popoli lontani (Marie Claire Travel, Viaggiando, L’uomo con la valigia, Emotions Magazine, Gazzetta di Torino, Il Giornale del Viaggiatore). Da 40 anni viaggia in tutto il mondo attingendo sempre nuova linfa dall’amore per i luoghi, i popoli e le culture. Ad oggi ha visitato più di 80 paesi extraeuropei. Cura personalmente l’organizzazione dei suoi viaggi votati, in primo luogo, all’incontro con popolazioni che abbiano conservato le tradizioni ancestrali del gruppo etnico di appartenenza.
Nel 2013 pubblica con Neos Edizioni il libro fotografico “African beauties” a cui fa seguito l’omonima Mostra presso la Sala del Conte Verde a Rivoli (Torino). Dal Novembre 2014 a Gennaio 2015 presenta, presso la Galleria Paola Meliga di Torino, la Mostra fotografica personale : “Vanishing Africa”. Nel 2014 e nel 2016 pubblica, sempre con Neos Edizioni, i libri “Maschere d’Africa” e “Mama Africa”.
Nel 2020 pubblica con Effatà Editrice il libro “African headrests – L’arte dei poggiatesta nell’Africa Orientale” cui fa seguito l’omonima Mostra presso il Museo di Arte e Scienza di Milano nel Maggio 2022.
Nel 2015 partecipa alla stesura del libro “Lo spirito della maschera” edito dall’Associazione Italia-Asia “G. Scalise” Milano. Ha curato le seguenti mostre di Arte Africana: “Essere ed Apparire – volti e sculture dell’Africa tribale” Torino Palazzo Bertalazone di San Fermo Dicembre 2012 – Gennaio 2013, “Africa: alle origini della vita e dell’arte” Carmagnola Palazzo Lomellini, Settembre – Novembre 2013, “African Style” Palazzo Salmatoris a Cherasco (Cuneo), Ottobre 2015 – Gennaio 2016.
Ha partecipato alle Mostre “Africa dove vive lo spirito dell’arte” (Rivoli 2016) e “Africa la grande madre” (Oderzo di Treviso 2016-2017). Ha partecipato con la sua collezione di arte tradizionale africana alla Mostra “Modigliani e l’art nègre” (Spoleto Festival dei due mondi Giugno – Luglio 2017) in collaborazione con l’Istituto Modigliani di Roma.
Ha curato la Mostra “Arte Africana dal tradizionale al contemporaneo” presso il MACIST Museum di Biella (Ottobre-Dicembre 2017), la Mostra “Mama Africa” presso il Museo di Arte e Scienza di Milano (Ottobre-Novembre 2017) e la Mostra “La danza degli spiriti – Arte africana fra tradizione e modernità” presso il Museo Africano di Verona (Ottobre-Dicembre 2018).
Ingresso libero. Informazioni presso la segreteria del museo 02.72022488 oppure a info@museoartescienza.com