Ciclo di incontri in collaborazione con il Centro di Cultura Italia Asia.
Programma:
20 GENNAIO 2020 – Le molteplici raffigurazioni delle creature sovrannaturali giapponesi: yōkai, yūrei e obake nell’iconografia e nella narrazione antica e moderna. Relatori Susanna Marino e Laura Graziano
La rappresentazione di mostri, fantasmi, demoni e spiriti nelle antiche stampe ukiyo-e ben illustra quanto la presenza del sovrannaturale fosse già viva in
passato, rispecchiando ciò che veniva narrato anche nella letteratura folklorica. Tale sensibilità si ritrova anche in epoca moderna e contemporanea attraverso le immagini veicolate da manga, anime o dalla cinematografia di genere horror, nonché attraverso la narrazione fantascientifica o fantasy: mondi affollati da esseri immaginari dove l’occulto, l’esoterico o il leggendario rimandano inevitabilmente e nostalgicamente verso una realtà “altra” tanto temuta quanto desiderata.
Susanna Marino, docente di lingua e Istituzioni di Cultura giapponese presso l’Università Bicocca di Milano – Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione – e presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Varese. Collabora come autrice per la casa editrice Zanichelli (Dizionario it.-giap./ giap.-it, Breve grammatica della lingua giapponese, La scrittura giapponese, Impara il giapponese con Zanichelli) e per la rivista “Quaderni Asiatici” (tra i vari articoli pubblicati: Irezumi e Horimono:il corpo come superficie decorativa; Alle origini delle relazioni culturali tra Italia e Giappone:un contributo milanese ai primi quarant’anni – 1866-1906; Happuri, mengu e menpō: l’altro volto del guerriero giapponese). Traduttrice per la rivista “Bonsai news” edita da Crespi Editore. Presidente e responsabile area Giappone per il Centro di Cultura Italia-Asia.
Laura Graziano, laurea triennale in Comunicazione Interculturale (indirizzo lingua e cultura giapponese) e laurea magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche. Ha svolto un periodo di studio di sei mesi a Naha (Okinawa, Giappone) scrivendo la tesi sulla storia della regione; per il lavoro di tesi magistrale ha effettuato ricerche presso la comunità giapponese di Milano. Ha avuto esperienza come insegnante di lingua giapponese.
3 FEBBRAIO – Cielo, Uomo E Terra: La Magica Triade Della Cultura Cinese. Relatore Laura Carniello
La millenaria tradizione culturale cinese è caratterizzata, nelle sue molteplici componenti e sfaccettature, da un ininterrotto legame tra Cielo e Terra. All’interno
di questa continua tensione l’uomo, tramite d’eccezione, si pone in un dialogo continuo con la realtà trascendentale alla ricerca di rifugio, di consolazione e, talvolta, di risposte o profezie. Prove tangibili di questi tentativi di contatto sono ravvisabili, ad esempio, nelle antichissime pratiche di divinazione su ossa oracolari e carapaci di tartaruga, nonché nell’utilizzo di oggetti rituali altamente simbolici come i preziosi dischi e cilindri di giada rinvenuti in alcune sepolture. Lo stesso alternarsi delle ere imperiali celava al suo interno un elemento magico, ovvero il cosiddetto “mandato celeste”, meccanismo secondo il quale l’ascesa e il declino delle dinastie veniva stabilito dall’alto, da un’entità superiore impersonante il Cielo. Specchio infallibile delle credenze etniche e delle pratiche spirituali locali è sicuramente lo smisurato repertorio di dipinti e manufatti ritrovati sull’intero territorio cinese. Alcune di queste credenze si ritrovano oggigiorno nelle numerose superstizioni popolari, altre si sono disperse, nonostante il loro richiamo mistico sopravviva nelle leggende e nei racconti del vasto patrimonio storico-letterario nazionale. Per citare un esempio noto a livello mondiale, si pensi alla carismatica figura del primo imperatore Qin Shi che, dedito alle pratiche per il raggiungimento dell’immortalità, si fece tumulare all’interno di un vastissimo mausoleo che riproducesse, in scala, il suo regno nell’aldilà. Questa presentazione si propone, quindi, di toccare i diversi punti sopracitati attraverso un viaggio spazio-temporale fatto di curiosità e aspetti soprannaturali che riguardano la “Terra di Mezzo”.
Laura Carniello, laurea magistrale in Lingua e cultura cinese (Ca’ Foscari) e esperienze di studio in Cina. Certificazione DITALS I (insegnamento dell’Italiano L2 per un pubblico adulto). Docente e interprete di lingua cinese
17 FEBBRAIO – Magia e Contromagia a Bali. Relatore Vanna Scolari, introduzione di Guido Corradi
Forse a Bali tutto e sempre è magia oppure quando non lo è? Siamo così lontani che spesso non riusciamo a distinguere se i suoi rituali sono magici, religiosi, simbolici o una semplice rappresentazione. E’ certo però che Bali, o almeno la Bali di un tempo, galleggia su un mare di magia che lambisce tutte le coste della vita con i suoni, i mantra, i gesti, i mudra, i sacrifici, gli yadnya, le offerte puja. Magia quindi per il bene e per il male, nera e bianca, per contrastare le forze invisibili che si schierano sul cammino dell’uomo per intralciare ogni suo passo.
Vanna Scolari, membro dell’Accademia Ambrosiana Classis Asiatica (area indiana). Già vice-presidente del Centro di cultura Italia- Asia di Milano, ha rivestito dal 1977 al 2001 l’incarico di docente di lingua hindi presso l’Is.I.A.O (Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente). Dal 2001 al 2009 è stata inoltre docente di lingua hindi presso l’Università degli Studi di Milano Collezionista, studiosa ed esperta di armi bianche orientali, in particolare del kris indonesiano e malese. Su questo tema ha pubblicato vari articoli e tre volumi specialistici. Si è altresì occupata delle maschere del teatro di Bali e dell’influenza del simbolismo indiano in Indonesia.
Guido Corradi, già docente di cultura malese-indonesiana presso l’ISIAO (ex IsMEO) sez. Lombarda di Milano, insegna e collabora a Milano con istituti superiori per il turismo e l’Università Bicocca. E’ membro del Centro di Cultura Italia Asia e collabora con la rivista del Centro “Quaderni Asiatici”. Ha pubblicato moltissimi articoli anche nelle collane curate da E. Giordana, come A Oriente del Profeta e testi sull’Indonesia come La scommessa indonesiana, coautore di Emanuele Giordana
24 FEBBRAIO – Appunti di geomanzia nipponica. Relatore Luigi Urru
Mentre il feng-shui 風水 (vento e acqua) cinese ha suscitato in Occidente interessi di ricerca (ex pluribus Feuchtwang 1974) ed è parallelamente andato incontro a un processo di volgarizzazione, la controparte nipponica hōgaku方角 (direzione e angolo) ha ricevuto scarse attenzioni. Ciò è tanto più sorprendente alla luce del fascino internazionale invece esercitato dall’architettura dell’arcipelago. L’intervento esaminerà le ragioni di questa discrepanza facendo il punto sulle – non numerose – indagini condotte. Esempi etnografici testimonieranno l’attuale vitalità della geomanzia nipponica quando si erige una nuova abitazione, quando la si ingrandisce, si trasloca, ci si sposa e ci si accinge a viaggi importanti.
Luigi Urru ha studiato all’Università di Torino e alla School of Oriental and African Studies (SOAS) di Londra. Si è addottorato in antropologia all’Università di Milano Bicocca. Ha vissuto in Giappone circa 40 mesi finanziato nel 2003 dalla Fondazione Canon, nel 2005/2006 dalla Japan Foundation e nel 2010/2011 dalla Fondazione Rotary di cui è stato Ambasciatore. Ha condotto ricerche su: organizzazione urbana, orientamento e toponomastica a Tokyo; ritualità, nostalgia e nazionalismo durante le fioriture dei ciliegi; culturalizzazione della natura e politiche della tradizione; esotismo, viaggio e colonialismo in Asia orientale. È membro dell’Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi (AIStuGia), del Japan Anthropology Workshop (JAWs) e fa parte del comitato di esperti dei Quaderni Asiatici del Centro di cultura Italia-Asia ‘Guglielmo Scalise’ di Milano. I suoi attuali interessi vertono su: teorie della modernità giapponese; teorie dell’orientalismo e dell’esotismo; ideologie della lingua giapponese; architettura e domesticità in Giappone; produzione di località e mobilità nelle metropoli asiatiche; traffici e narrazioni tra Giappone e Asia continentale.
Gli incontri inizieranno alle 18.20 presso la sala degli Arazzi del Museo d’Arte e Scienza. Costo di ogni incontro 5€. Per Info e Prenotazioni 0272022488 o info@museotest1:8888
Incontri 2019
14 OTTOBRE – Aspetti magici del costruire secondo la tradizione indiana. Relatore Giulia Bellentani
Costruire non è mai un’azione affidata al caso: non lo è dal punto di vista tecnico, ma non lo è neppure dal punto di vista magico e rituale. Ciò è particolarmentevero in terra indiana, dove tutto un ramo del sapere codificato negli antichi testi è dedicato agli aspetti “magici” dell’edificare, che vanno dalla scelta del sito all’ingresso nella nuova abitazione. Si tratta di rituali apotropaici, diagrammi esoterici, regole compositive e proporzionali che mirano a connettere microcosmo e macrocosmo affinché ogni singolo elemento sia in equilibrio col Tutto.
Giulia R.M. Bellentani – laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano e in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l’Università di Milano – Bicocca, diplomata in Lingua e Cultura Indiana all’IsIAO; collabora con il Museo delle Culture di Lugano e svolge attività di ricerca e didattica presso numerose associazioni, istituti e università. I suoi studi vertono sull’arte e l’architettura orientali, in particolar modo del subcontinente indiano dove svolge regolarmente ricerca sul campo.
28 OTTOBRE – Scienza e magia nello sciamanismo nepalese: la karga puja (‘cerimonia dell’arma’). Relatore Maurizio Romano’
In Nepal lo sciamanismo, arcaica ideologia legata alle attività di caccia e raccolta, è sopravvissuto nei secoli sia al passaggio verso un sistema economico basato sull’agricoltura e sulla pastorizia, sia all’affermazione delle due grandi religioni asiatiche, l’induismo ed il buddhismo. Lo sciamano, comunemente chiamato in Nepal bombo o jhakri, o con altri termini più specifici che appartengono al gruppo etnico di appartenenza, è il mediatore per eccellenza fra l’individuo e le entità sovrannaturali che reggono le sorti dell’universo. Il suo compito consiste nel cercare di risolvere i problemi concreti dell’esistenza, attraverso un contatto di tipo ‘estatico’ con il sovrannaturale. Durante la relazione si cercherà di mettere in evidenza la particolarità dell’atto magico realizzato dallo sciamano nepalese.
L’autore, che dal 1986 al 1990 ha fatto parte di un gruppo di ricerca sullo Sciamanismo in Nepal (progetto coordinato dal prof. Romano Mastromattei e co-finanziato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, MIUR e ISMEO), ha realizzato numerosi filmati di rituali sciamanici. Nel corso della relazione sarà possibile mostrare materiale audiovisivo inerente il tema trattato.
11 NOVEMBRE – Dal Tengrismo allo Sciamanismo: appunti per una ricerca in Mongolia. Relatore Stefano Beggiora
La conferenza si propone di offrire una panoramica sulla religiosità mongola, spaziando dalla documentazione e dalle fonti d’epoca storica, relative a Činggis Qa’an e ai primi viaggiatori europei in Asia (Guglielmo di Rubruck; Giovanni da Pian del Carpine; Marco Polo, etc) fino a giungere alle evidenze etnografiche d’epoca moderna e contemporanea. Nel corso della trattazione ci si soffermerà in particolare su alcuni aspetti della storia più recente dello sciamanismo mongolo e buriato, dal periodo delle persecuzioni in epoca sovietica all’attuale revival. In particolare entreremo nel merito di una ricerca antropologica ed etnografica che ci ha portato a mettere in luce aspetti tradizionali ancora attuali, quali fenomeni di possessione, esorcismo, pratiche magiche e tecniche di divinazione, invocazione formale degli spiriti e questioni di genere nella sfera religiosa delle popolazioni nomadi della steppa.
Stefano Beggiora è ricercatore di Storia dell’India e docente di Letteratura Hindi ed Etnografia dello Sciamanesimo presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Appassionato di società e tradizioni orientali, sin dai primi anni ’90 si è specializzato nello studio dello sciamanismo e delle culture tribali d’India. Lavora nello stato dell’Orissa dal 1998, conducendo ricerche di taglio antropologico e attività di cooperazione allo sviluppo. Ha condotto inoltre studi in Assam, Arunachal Pradesh e in Mongolia. Esperto in fonica e tecniche audio-visive, ha realizzato una decina di documentari relativi ai temi di studio in Asia. Dottore di Ricerca in Civiltà dell’India e dell’Asia Orientale, nel 2007 conduce un progetto di monitoraggio economico del Fondo Sociale Europeo a Mumbai relativo alle imprese italiane in India e ai comparti formativi universitari. Fra le molte pubblicazioni si segnala: Sonum: spiriti della giungla. Lo sciamanismo delle tribù Saora dell’Orissa (Franco Angeli, Milano 2003); Sacrifici umani e guerriglia nell’India britannica. Dal genocidio in nome della civiltà alla civiltà come genocidio, (Itinera Progetti, Vicenza, 2010); Mostri, spettri e demoni dell’Himalaya. Un’indagine etnografica fra mito e folklore (Meti Edizioni – Hierós 2017), Nel 2013 un suo progetto di ricerca sul sommo poeta indiano Rabindranath Tagore viene selezionato dall’Indian Council of World Affairs e premiato con un invito ufficiale del Governo Indiano.
25 NOVEMBRE – La magia e il soprannaturale in India: dagli incantesimi di Indra alle maledizioni degli asceti. Relatore Gemma D’Alessandro
Dalle formule magiche per ingraziarsi l’amato, ai poteri soprannaturali degli asceti, il mondo indiano, permeato da esseri viventi umani e divini a tutti i livelli della realtà, appare “magico” sin dai tempi dei primi viaggiatori occidentali. In India si dà il nome di magia ad ambiti che possono sembrare molto distanti tra loro: dalle tecniche tantriche per il controllo del corpo e l’acquisizione dei poteri, le siddhi, ai mantra della medicina popolare per controllare i demoni responsabili di malattie. Se la magia ha per fine solo la creazione di un’illusione temporanea, esiste o è mai esistita la magia in India? Faremo un viaggio per scoprirlo attraverso le storie della tradizione indiana, a partire dalle più famose legate a Indra, il primo fra tutti gli dei vedici, che usa i propri poteri di trasformazione per confondere e disarmare i nemici, proteggere i devoti e ottenere gloria e ricchezza.
Gemma è studiosa di hindi e materie indologiche presso l’Università degli Studi di Milano ed è insegnante di yoga certificata alla scuola Yoga Ratna. Si reca in India regolarmente da oltre un decennio, per svolgere le proprie attività di studio e ricerca, e come guida di viaggi culturali. Laureata in matematica, ha conseguito un master presso la SDA Bocconi e lavora come consulente nel settore non profit.